L’idea è venuta a Davide Agostini, vicepresidente della nostra Associazione.
Nel tempo della pandemia, chiusi in casa, profondamente modificate abitudini e relazioni, si è fatto spazio un desiderio di riflessione, di guardarci dentro e intorno. Ci siamo ritrovati curiosi di conoscerci, di conoscere.
Su Facebook spopolavano le fotografie d’un tempo.
Da qui l’idea di raccontare la storia di Jesolo in pillole. Poche pennellate ma sufficienti a renderci conto che apparteniamo a generazioni di persone che si sono forgiate nella fatica, e che non hanno mai perso la speranza, alimentata da una fede semplice, fonte di una volontà che non si è fatta piegare dalle avversità. Conoscere questa storia poteva far bene.
Agostini ha ricercato e trovato la collaborazione di due amici, Roberto Rugolotto e Giuseppe Artesi, appassionati studiosi della storia del territorio.
Di Rugolotto è il volume “Una storia, tante storie”, edito dal Cid – Venezia, pubblicato in occasione dell’anniversario dei 500 anni della parrocchia di San Giovanni Battista.
Ad Artesi Jesolo deve la scoperta del Crocifisso del XIV sec. che apparteneva alla chiesa di Cavazuccherina, finito, per una serie di traversie, nei musei dell’Accademia di Venezia. Al suo impegno si devono alcuni volumi di storia su Jesolo e comuni vicini. L’ultima sua fatica è stata “Jesolo, storia, arte e società civile dal ‘700 ad oggi” (Ed. Gasperi, Udine).
Sono nate così le “Pillole di storia” pubblicate ogni settimana sul profilo Facebook della parrocchia di San Giovanni Battista di Jesolo.
Le pubblichiamo anche sul nostro sito perché la ricerca, la salvaguardia e la valorizzazione delle radici del territorio sono una delle ragioni sociali dell’Associazione.
Uniamo anche il vivo ringraziamento ad Agostini, Rugolotto e Artesi.
La tradizione della cronache fa sorgere la città di Equilo fra il 638 ed il 640 d.C. quando, incalzati dall’invasione longobarda, gli Opitergini fuggono verso le coste. Il Caniato precisa che fra qualle due date “… Non si pone l’origine ma l’incremento di quel centro costiero già vivo in età romana...”, tesi confortata dai recenti rinvenimenti archeologici in località “Mure”.
Scrive il Tombolani che il toponimo "Equilium", connesso con il radicale venetico Ekvo che richiama la pratica dell’allevamento del cavallo, per il quale erano celebrati i veneti, “ potrebbe essere indizio di un’antica occupazione del litorale...
Il nome Equilo perdura, con le sue variazioni in Equilio, Esolo, Exulo, Iesulo, Giesolo, Jexollo e Jesolo, fino alla metà del XVI secolo quando acquista quello “...meno nobile…” di Cavazuccherina.
E’ il periodo delle diversioni dei fiumi e delle prime bonifiche.
Nel 1440 viene decretato lo scavo della Vecchia Cava Zuccarina: i lavori iniziati da tal Cristoforo de Liberale sono terminati un secolo più tardi da Alvise Zucharin. Si deve dunque a questo “cavacanal” la nuova denominazione di Cavazuccherina, che accompagna la vita del paese diventato comune nel 1806.
Già nel 1895 la giunta municipale aveva relazionato al Consiglio “... sull’opportunità di cangiare la denominazione del Nostro Comune...”, ma è nel 1927 che il giornalista torinese Lino Mirko Pacchioni nel libretto “L’antica e nuova città di Jesolo - Cavazzuccherina” inizia la sua “...battaglia per la cancellazione del nome di Cavazzuccherina … troppo plebeo… ed il ritorno all’ autentico nome di Jesolo”.
Secondo l’autore, Jesolo “… Non ha certo meno di due derivazioni. La prima: da Je-hova (ebraico) e da Jesus, unitamente a solus: Jes-solus, cioè Dio solo. La seconda: da Eo-solo, e cioè a Lui solo, corrotto in Jesolo ...” Il paese riacquista quel suo antico nome nel 1930 con il decreto n° 1436 del 18 agosto. Con il successivo decreto del 6 settembre 1934 viene concessa al comune di Jesolo la facoltà di usare lo stemma ed il Gonfalone ... “ azzurro, al drago di rosso, col capo del littorio che è di rosso porpora, al fascio littorio di oro circondato da due rami di quercia e d’alloro, annodati da un nastro di colori nazionali”…
Nel 1960 il Presidente della repubblica con proprio decreto classifica Jesolo Comune di II° classe; e successivamente nel 1980 Comune di classe I°B. Infine il 1 gennaio 1984, con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, a Jesolo viene conferito il titolo di “Città” per “riconoscere e premiare l’impegno degli jesolani nella vita economica e sociale nella zona”.
[fonte:Jesolo, una storia, tante storie - R. Rugolotto (1995) - Edizioni Cid- Venezia]