Associazione culturale Monsignor Giovanni Marcato

PILLOLE DI STORIA

L’idea è venuta a Davide Agostini, vicepresidente della nostra Associazione.

Nel tempo della pandemia, chiusi in casa, profondamente modificate abitudini e relazioni, si è fatto spazio un desiderio di riflessione, di guardarci dentro e intorno. Ci siamo ritrovati curiosi di conoscerci, di conoscere.
Su Facebook spopolavano le fotografie d’un tempo.

Da qui l’idea di raccontare la storia di Jesolo in pillole. Poche pennellate ma sufficienti a renderci conto che apparteniamo a generazioni di persone che si sono forgiate nella fatica, e che non hanno mai perso la speranza, alimentata da una fede semplice, fonte di una volontà che non si è fatta piegare dalle avversità. Conoscere questa storia poteva far bene.

Agostini ha ricercato e trovato la collaborazione di due amici, Roberto Rugolotto e Giuseppe Artesi, appassionati studiosi della storia del territorio.

Di Rugolotto è il volume “Una storia, tante storie”, edito dal Cid – Venezia, pubblicato in occasione dell’anniversario dei 500 anni della parrocchia di San Giovanni Battista.

Ad Artesi Jesolo deve la scoperta del Crocifisso del XIV sec. che apparteneva alla chiesa di Cavazuccherina, finito, per una serie di traversie, nei musei dell’Accademia di Venezia. Al suo impegno si devono alcuni volumi di storia su Jesolo e comuni vicini. L’ultima sua fatica è stata “Jesolo, storia, arte e società civile dal ‘700 ad oggi” (Ed. Gasperi, Udine).

Sono nate così le “Pillole di storia” pubblicate ogni settimana sul profilo Facebook della parrocchia di San Giovanni Battista di Jesolo.

Le pubblichiamo anche sul nostro sito perché la ricerca, la salvaguardia e la valorizzazione delle radici del territorio sono una delle ragioni sociali dell’Associazione.

Uniamo anche il vivo ringraziamento ad Agostini, Rugolotto e Artesi.

Pillole di Storia - 8

La “Madonnina” salvata dalle macerie

Nella chiesa arcipretale di Jesolo, all’inizio della navata di destra c’è una statua della Madonna all'interno di una piccola grotta. Quella statua fu salvata dalle macerie della chiesa di Cavazuccherina, allora ubicata nei pressi dell'attuale Piazza Fanti del Mare, bombardata durante la guerra. Grazie allo studioso di storia locale, Giuseppe Artesi, la storia della “Madonnina” salvata è stata puntualmente ricostruita.


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